La gravidanza è un fenomeno naturale che comporta particolari modificazioni fisiologiche, emodinamiche, metaboliche e muscolo-scheletriche, nonché psicologiche.
Le cause della lombalgia in gravidanza sono sostanzialmente le seguenti:
- la patogenesi biomeccanica,
- i fattori ormonali,
- il fattore neuro-muscolare,
- il fattore vascolare,
- i fattori bio-psico-sociali,
- i fattori di rischio.
La lombalgia è spesso presente in una gravidanza normale, con una frequenza stimata tra il 24% e il 56%, secondo i diversi studi. Inoltre nel 18,7% dei casi vi è persistenza dei dolori a tre mesi dal parto.
Come prevenire o ridurre al minimo allora il dolore alla schiena in tale periodo?
Innanzitutto occorre eseguire i movimenti corretti, non aumentare troppo di peso, prestare attenzione alle calzature, evitare di dormire supine, mantenere una buona postura ed infine, ma soprattutto, svolgere un’attività fisica regolare.
Tutte le attività che inducano un moderato lavoro aerobico, infatti, se si è in buone condizioni di salute e in una fase di gravidanza preferibilmente superiore alle 12 settimane di gestazione, sono indicate, ovviamente se non si presentino particolari condizioni di non idoneità all’attività fisica.
Da non trascurare, per concludere, che l’attività fisica svolta in gravidanza riduce la percezione del dolore durante il travaglio, grazie alla secrezione costante (per tutto il periodo della gestazione) di beta-endorfine, sostanze in grado di innalzare la soglia personale di tolleranza al dolore.
Per concludere, sarebbe chiaramente consigliabile che ogni madre in procinto di affrontare una gravidanza consultasse un medico prima di iniziare questo delicatissimo percorso. Ogni donna dovrebbe essere non soltanto autorizzata, ma motivata ed incentivata a svolgere attività fisica sia prima, sia durante, sia dopo la gravidanza, possibilmente in presenza di terapisti e personale specializzato dedicato.
Dr. Emy Brunello – Medico fisiatra